Comunicati e stampa
SCARABOCCHI
12/03/2025
Questa mattina abbiamo ricevuto degli auguri di compleanno non desiderati. Con un giorno di ritardo, ma si sa che i fascisti hanno qualche problemino con la memoria.
Noi ci scherziamo sopra e non sarà di certo qualche scritta dei fan di Vannacci a intimidirci nell'impegno e nel lavoro di mutualismo, di socialità, di aggregazione culturale che da 8 anni portiamo avanti in Piazza Gasparotto, nel quartiere Stazione e nella nostra città. Di sicuro quello che è successo ci fa riflettere su quanto una certa retorica della sicurezza, tutta declinata in termini di lotta al degrado, sorveglianza, controllo e repressione, non faccia che alimentare l'intolleranza verso le persone migranti, dare spazio all'estrema destra e ai suoi discorsi di odio e rendere di fatto insicure le persone come noi, impegnate a mantenere vivo, rafforzare e innovare il tessuto sociale della nostra città.
Fatti come quelli di stanotte fanno emergere inequivocabilmente da chi è rappresentato il vero pericolo della sicurezza sociale e della pace: chi fomenta l'odio e chi pratica la violenza e l'intimidazione. Non vorremmo che gli unici a sentirsi più sicuri, in tutto questo parlare di sicurezza, fossero proprio i simpatici delinquentelli che si divertono a danneggiare gli spazi sociali e culturali. Non a caso, sabato prossimo la nostra città ospiterà un raduno nazionale neofascista.Noi andiamo avanti senza alcuna paura e senza dare troppa importanza a chi non ne merita.
Ma invitiamo tuttə a guardare quello che sta accadendo, ogni giorno, nella nostra città.
Ci vediamo, come sempre, liberə in Piazza Gasparotto.
Circolo Nadir
AUDIOMANZIA 2, UN FESTIVAL ELETTROACUSTICO A DIMENSIONE CLUB
Venerdì e sabato al Circolo Nadir di Padova si esibiranno cinque giovani compositrici, compositori e performer nel solco della sperimentazione e della sound art
Con Centrodarte25, rassegna che festeggia gli 80 anni della gloriosa associazione concertistica padovana da sempre attenta all’evoluzione dei linguaggi musicali, ritorna anche il festival dedicato alla sperimentazione sonora, alla musica elettronica e alla sound art “Audiomanzia”: due doppie serate nell’appropriata dimensione del club, il Circolo Nadir con cui il Centro d’Arte collabora da anni. Strumenti tradizionali e sperimentali, analogici e digitali, spazializzazione del suono e intelligenza artificiale sono al centro delle pratiche di cinque tra giovani compositrici, compositori e performer, molti dei quali si sono formati alla prestigiosa scuola dell’Institute of Sonology del Conservatorio Reale dell’Aia, che venerdì 7 e sabato 8 marzo saliranno sul palco, stiamo parlando di: Laura Agnusdei, Daniele Fabris, Francesco Corvi, Hugo Lioret e Farzaneh Nouri. Nella serata del 7 marzo, alle 21.00, Laura Agnusdei e Daniele Fabrispresenteranno un progetto elettroacustico che nasce dall’incontro tra pratica strumentale tradizionale e Computer Music. Focus della loro performance il suono del sassofono di Agnusdei, elaborato e spazializzato in tempo realeattraverso strumenti digitali progettati da Fabris, che puntano a enfatizzare le qualità più tattili e organiche del suono. A seguire Francesco Corvi presenterà invece un progetto audiovisivo che esplora le possibilità creative di sistemi digitali incompleti e in continua mutazione. Per Corvi, il software non è uno strumento passivo, ma un ecosistema dinamico capace di adattarsi e generare comportamenti emergenti. L’8 marzo, sempre alle 21.00, “Audiomanzia - Sonic Arts Festival” vedrà Hugo Lioret intervenire insieme a Francesco Corvi: entrambi si ritagliano una curiosa nicchia nella zona liminare tra tecniche digitali e analogiche per un lavoro di libera improvvisazione. Corvi codifica dal vivo in SuperCollider, formando sputters frastagliati e squelches spumeggianti, mentre Lioret lavora su un sistema modulare Buchla. Conclude la seconda serata Farzaneh Nouri che darà vita ad una performance sonora dal vivo in cui due agenti artificiali interagiscono seguendo la conduzione della compositrice. Attraverso gesti riconosciuti da algoritmi di machine learning, i due agenti comunicano e si muovono nello spazio, modificando continuamente l’ambiente sonoro e creando macro-strutture percepibili nel tempo. Per garantire una maggiore accessibilità ai concerti, con protagonisti artisti emergenti di assoluto livello, i prezzi dei biglietti saranno i seguenti: intero 5€, ridotto studenti 1€. In collaborazione con SaMPL – Sound and Music Processing Lab del Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova e Circolo Nadir. Media Partner Rai Radio 3.
Audiomanzia - Sonic Arts Festival
7 marzo 2025 ore 21.00 – Circolo Nadir
1° set
LAURA AGNUSDEI & DANIELE FABRIS
Laura Agnusdei – sax tenore, elettronica
Daniele Fabris – elettronica
2° set
FRANCESCO CORVI
Francesco Corvi – live coding
8 marzo 2025 ore 21.00 – Circolo Nadir
1° set
FRANCESCO CORVI & HUGO LIORET
Francesco Corvi – live coding
Hugo Lioret – Buchla Synthesizer
2° set
FARZANEH NOURI
Farzaneh Nouri – sistemi AI e controller gestuali
#SCIOPERO GENERALE DELLA CULTURA - si può fare?
Giovedì 27 febbraio alle 18.45 presso il circolo Nadir si terrà un'assemblea aperta per prepararci allo sciopero generale della cultura.
Ci saranno associazioni, sindacati, lavoratrici e lavoratori del settore, per affrontare le tematiche inerenti le pratiche di sciopero e le ragioni che ci stanno spingendo a scendere in piazza.
Vogliamo costruire un percorso partecipato con tutte le realtà che si occupano di cultura e, in ottica intersezionale, quelle che condividono con il settore criticità e rivendicazioni.
Per la dignità. Contro ogni sfruttamento.
28/02/2025
WELCOME TO THE RED ZONE
Comunicato 7/02/2025
Di nuovo qua. In principio era il degrado. Ora la zona ad alto impatto. Cioè, di fatto, la zona rossa. Che dire, allora, **welcome to the red zone **
Da martedì anche Piazza Gasparotto è in zona rossa: l’ordinanza predispone per chi è già stato segnalatə per una serie di reati “il divieto di stazione nella zona individuata ai soggetti che assumano comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica” e quindi, nei casi in cui questo stazionamento dovesse (heaven forbid) avvenire, l’allontanamento dalla zona da parte delle forze dell’ordine.
**Quando scatta l’“insistentemente molesto” per il Prefetto e per le forze dell’ordine? ** Troppe volte abbiamo visto persone allontanate anche dalla Piazza, dalle forze dell’ordine, come da associazioni di estrema destra, perché dormivano in strada o usavano sostanze. Anche questi, insomma, erano considerati atteggiamenti molesti “in sé”. La deviazione della norma viene criminalizzata con estrema facilità, con una sommaria valutazione da parte di poch3. Che semplicemente decidono di chi è lo spazio pubblico, e chi invece deve starne fuori.
**Cosa significa gestire una situazione di ‘pericolo concreto’? ** Di situazioni difficili invece, persino di violenza, ne abbiamo viste: ma, ancora una volta, non crediamo che la soluzione sia spostare le persone e le cose qualche metro più in là. Capita come in loop in questa città e in questo quartiere da anni, decenni, e la percezione di sicurezza non è certo aumentata.
A cosa servono queste misure? Ad allontanare le persone e rendere invisibile quello che non si vuole vedere: povertà, assenza di dimora, dipendenza da sostanze, irregolarizzazione delle persone migranti, costrette ad un limbo perpetuo utile solo alla propaganda razzista. Le persone "indesiderate" sono spostate come fossero scatoloni, per accogliere chi arriva in treno nella nostra città-vetrina.
Quali sono i reali benefici di queste misure? Nessuno. Oggi come due anni fa, abbiamo visto che questo modello serve solo a nascondere i problemi, spostare più in là delle contraddizioni, che prima o poi esplodono da un’altra parte. Mette in pericolo le relazioni di prossimità con tutte le persone con cui si era costruito un contatto. E sì, sono incluse in questo discorso anche le persone che sono state autrici di reato, per noi non c’è differenza.
Tra 60 giorni ci diranno che tutto è risolto, che ora quel quarto d’ora a piedi tra Corso del Popolo e Piazza dei Signori lə turistə lo possono fare in piena sicurezza, senza avere paura. È quello, il sacro altare al quale sacrificare ogni cosa, ogni idea, ogni progetto, il turismo. Governare una città in teoria vorrebbe dire occuparsi di tutte le persone che la abitano e la vivono, non solo di chi viene a consumare per poche ore o pochi giorni, ma purtroppo questa teoria viene spesso dimenticata.
Ci fa sorridere quando in commento a questi provvedimenti sentiamo parlare di sicurezza integrata e di collaborazione con il sociale. La Piazza e la sua storia recente ci hanno dimostrato che la famigerata sicurezza integrata semplicemente non esiste. Che questa non è collaborazione con il sociale.
Ci sono invece spazi che con mezzi limitati mettono in campo sportelli quotidiani, supporto legale, psicologico e medico, che costruiscono relazioni di cura con fatica e pazienza, che offrono cultura, socialità e approfondimento; ci sono unità di strada mobili che trascorrono ore per le strade ad offrire sostegno e materiali di ogni tipo.
E poi, dall’altra parte e non in collaborazione, con altri strumenti e con un’altra lettura della nostra città, ci sono le nostre istituzioni locali e la polizia.
Lo ribadiamo qui: a contraddizioni sociali, risposte sociali.
Comunicato 26 settembre 2022
Questo 26 settembre ha portato un risveglio triste per moltx.
All’amarezza post-elettorale, purtroppo, si aggiunge una rabbia dal sapore ben noto per lo sgombero avvenuto in prima mattinata dei giacigli e dei beni personali delle persone, in gran parte migranti esclusi dai sistemi di accoglienza, che da qualche tempo dormivano sotto i portici di Piazza Gasparotto. I mezzi dell’APS, scortati dalle volanti della Polizia Locale, hanno allontanato i presenti e fatto piazza pulita non solo delle coperte e dei materassi, ma di ogni effetto personale di chi stava dormendo sul posto. Sono stati portati via zaini, scarpe, vestiti, caricatori del cellulare, persino documenti.
La priorità assoluta è cercare di capire dove siano questi oggetti e recuperarli, ed è su questo piano che, con il supporto dei servizi sociali, ci stiamo muovendo da tutta la mattina.
Ci troviamo davanti ad un intervento di una violenza ingiustificabile, in primis perché diretto sui corpi di soggettività già fragili e marginalizzate, la cui situazione richiederebbe, semmai, una presa in cura seria, costruita con competenza e lunghezza di visione.
Sappiamo bene quanto sia difficile provare a costruire un percorso di questo genere, quante contraddizioni implichi e quanti attori sociali e politici debbano prendervi parte per una effettiva riuscita: da chi, come noi, fa vivere un luogo con cultura, socialità, pensiero critico e sportelli di supporto, passando per il prezioso e quotidiano lavoro delle Unità di Strada, arrivando, ovviamente, ai Servizi Sociali e alle istituzioni di governo della città. Un percorso lungo e difficile, certo, ma che proprio in Piazza Gasparotto sembrava poter muovere dei passi importanti nella giusta direzione: quella in grado di intrecciare i piani più diversi per combattere tanto le situazioni emergenziali quanto la strutturale marginalizzazione di determinate soggettività.
È evidente come la violenza vista stamattina vada nella direzione diametralmente opposta a tutto questo, rischiando di minare mesi e mesi di mappatura, tentativi di avvicinamento, conoscenza e costruzione di fiducia con chi vive la piazza; quanto tutto questo riproduca dinamiche che acuiscono le contraddizioni, fanno esplodere problemi personali, accentuano le stesse condizioni di marginalità, violenza e sofferenza che pretenderebbero di far scomparire. Non è facendo violenza, allontanando, spostando, nascondendo alla vista che si risolvono i problemi. È esattamente così, invece, che si creano e si riproducono: la stessa difficile situazione che abbiamo rilevato negli ultimi mesi in Piazza Gasparotto, infatti, deriva esattamente da dinamiche di questo tipo messe in atto in altri luoghi della città.
Sarebbe facile leggere questo fatto come una prima e inquietante conseguenza dei risultati delle elezioni politiche di ieri. Ma ad eseguire materialmente lo sgombero è stata la Polizia Municipale, che afferisce al Comune di Padova. Ci preoccupa allora la dissonanza tra questo metodo classicamente securitario e l'importante lavoro di confronto e condivisione che proprio con il Comune stiamo tentando di svolgere da mesi attraverso incontri e tavoli con Servizi Sociali e Unità di Strada – l’ultimo avvenuto circa una settimana fa.
Chiediamo con forza che quanto accaduto in piazza stamattina non si verifichi mai più e ci auguriamo, con altrettanta forza, che si continui con ancora più determinazione su una strada che metta assieme la necessità di leggere la complessità dei fenomeni di marginalità urbana e la capacità di intervento con strumenti sociali e politici adeguati, fatti di cura e inclusione, evitando qualsivoglia deriva repressiva. La repressione e la violenza poliziesca, del resto, non sono elementi che possono convivere con il nostro operare. Nel frattempo siamo in Piazza per monitorare la situazione e offrire supporto alle persone coinvolte.
Le realtà della Piazza
GasparOrto Circolo Nadir STRIA